Da Mattarella terzo richiamo a governo e Parlamento: stop decreti disomogenei
Per la terza volta il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna a promulgare una legge di conversione di un decreto legge accompagnando la sua decisione con una serie di rilievi tecnico-giuridici tali da giustificare un rinvio alle Camere, reso però difficilmente praticabile in generale per la natura del provvedimento e in particolare per i suoi contenuti.
Come già aveva fatto nella precedente legislatura e nel suo primo mandato, l’11 settembre 2020 e il 23 luglio 2021, anche stavolta il Capo dello Stato scrive al presidente del Consiglio e ai presidenti di Senato e Camera, mettendo nero su bianco tutte le problematicità emerse a seguito delle modifiche apportate durante l’iter parlamentare al decreto legge in questione, il cosiddetto Milleproroghe. Questioni di natura generale, che riguardano l’annosa tematica, già sollevata dai predecessori dell’attuale Capo dello Stato, Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano, relativa all’abuso della decretazione d’urgenza e degli interventi emendativi di Senato e Camera; e riferite alle norme contenute nel provvedimento.
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