IstituzioniLeggi e Sentenze

Il governo cancella per sbaglio nella legge di Bilancio tutte le norme che puniscono chi abusa del sussidio. Il Pd presenta una interpellanza al guardasigilli Nordio:

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ROMA – La sanatoria della Meloni salverà chi ha incassato il Reddito di cittadinanza senza averne diritto e chi è stato condannato per questo reato finanche con una sentenza ormai definitiva. Ogni colpa, ogni condanna e sentenza: tutto sarebbe cancellato, in nome di un’insperata impunità.

L’atto di accusa è scritto in un’interpellanza che il Pd presenta al ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Ne sono autori undici deputati del Partito democratico, prima firmataria è Debora Serracchiani, capogruppo alla Camera. L’interpellanza ricorda che la legge di Bilancio per il 2023, la prima del governo Meloni, abroga le norme che regolano il Reddito di cittadinanza. A partire dal primo gennaio 2024, spariranno i primi 13 articoli del decreto legge numero 4 del 2019 che configurano il sussidio riservandolo alle sole persone davvero bisognose.

Tra i 13 articoli in via di abrogazione, c’è anche il settimo. L’articolo 7 definisce il reato di indebita appropriazione del Reddito, e le relative pene. Chi incassa l’aiuto pubblico sulla base di dichiarazioni o documenti falsi – ad esempio – può essere punito con il carcere da due a sei anni; chi “dimentica” di comunicare che il suo reddito e il patrimionio sono migliorati intanto che riceve il reddito, con il carcere da uno a tre anni.

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repubblica.it

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