Venere influencer, il caso arriva in Parlamento. Fi: troppi errori, danno di immagine
Continua a far discutere la campagna “Italia Open to meraviglia” voluta dal ministero guidato da Daniela Santanchè ed Enit per la promozione turistatica internazionale del nostro Paese. Da subito ha attirato critiche la scelta di trasformare la Venere rinascimentale di Sandro Botticelli in una “influencer” digitalizzata che indossa una minigonna, mangia pizza e gira per i luoghi più celebri della Penisola.
Ma le polemiche si sono moltiplicate quando, passate al vaglio di osservatori e social media, da immagini e testi sono emersi errori di traduzione (tra gli altri, nella versione tedesca Camerino diventa “Gardrobe”), gaffe (immagini girate in Slovenia) e sviste (il dominio con il claim della campagna, non registrato dal ministero, è stato acquistato per 4,99 euro da un’agenzia di marketing).
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