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Agli stranieri niente soldi per la formazione: il decreto Lavoro viola le regole Ue e contraddice il programma di politiche attive legato ai fondi del Pnrr

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Lo hanno chiamato Pal, Gal, Sda e adesso Supporto per la formazione e il lavoro, rinunciando a un acronimo impronunciabile. Cambi di nome, correzioni e infinite bozze. Eppure il nuovo decreto del governo, approvato nel Consiglio dei ministro lo scorso Primo maggio, non è riuscito a sanare la palese violazione del diritto europeo. L’indennità di formazione dedicata ai cosiddetti “occupabili” esclude infatti tutte le persone non residenti in Italia da almeno 5 anni di cui gli ultimi 2 in modo continuativo. Se di una scelta si tratta, appare coerente con l’orientamento della maggioranza e probabilmente col sentimento di una parte dell’opinione pubblica e dell’elettorato. Ma questo non toglie che per il diritto europeo si tratti di una discriminazione che viola una precisa direttiva Ue e contraddice recenti sentenze della nostra Corte costituzionale. Tanto che gli avvocati per i diritti prevedono ricorsi giudiziari e possibili rinvii alla Corte di giustizia e alla stessa Corte costituzionale. Come non bastasse, e qui siamo al colmo, la norma contraddice il programma Garanzia occupabilità dei lavoratori (Gol) legato a fondi del Pnrr che finanzia la formazione professionale.

il fatto quotidiano

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