Decreto Cutro – non c’è più l’accoglienza, ma la detenzione
di Giulia Capitani* – Il Decreto Cutro è legge, nonostante la battaglia della società civile e delle opposizioni, di fatto inutile in un sistema malato, che rende subito operative le norme volute dal governo attraverso la decretazione d’urgenza, e poi le blinda con il voto di fiducia. Con buona pace dei sostenitori di una cosa che una volta si chiamava dibattito parlamentare.
Si è più volte detto, in queste settimane, che queste norme ci avrebbero riportato ai tempi dei Decreti Salvini. Non siamo d’accordo: questa legge ci spinge molto più indietro, a una forma di cultura giuridica pre-moderna, che attacca violentemente, attraverso il corpo dei migranti, alcuni capisaldi del diritto e della convivenza civile. E quindi riguarda direttamente anche i nostri corpi, le nostre vite.
Moltissimi aspetti sono normati: l’accesso al sistema di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, il meccanismo degli ingressi per lavoro, il rilascio della protezione speciale, le procedure di richiesta della protezione internazionale, la detenzione amministrativa, le procedure di espulsione.
il fatto quotidiano