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Stop allo smart working dal 1° luglio: chi può continuare e come

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Cambiano in Italia le regole per lo smart working. Dopo la principale novità 2023 , ossia la disposizione che ha reso strutturale la procedura semplificata per la trasmissione delle comunicazioni telematiche su apposito modello, la prosecuzione del diritto al lavoro agile è rimasta soltnto soltanto per i lavoratori fragili e i dipendenti del privato con figli fino a 14 anni, ma solo fino al 30 giugno, nonostante le richieste sottoposte al Ministero del Lavoro dai sindacati di base.

Dal 1° luglio cambiano dunque le regole, sia nel settore pubblico sia in quello privato. Vediamo di seguito una guida allo smart working in base alle regole vigenti.

Indice

  1. Diritto allo Smart working: fino a quando?
  2. A chi spetta in via prioritaria lo smart working?
  3. Quali sono i contenuti di un accordo individuale?
  4. Come si invia la comunicazione di lavoro agile?
  5. Smart working: quali scadenze per la comunicazione?
  6. Quali sanzioni senza comunicazione di lavoro agile?

Diritto allo Smart working: fino a quando?

La corsia preferenziale per lo smart working nel 2023 termina il 30 giugno per i lavoratori fragili con patologie accertate che lavorano nel pubblico e nel privato e per genitori di figli fino a 14 anni che lavorano nel settore privato, a condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito per sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o genitore non lavoratore.

pmi.it

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