Inflazione in aumento e potere d’acquisto in calo: allarme Confesercenti
Secondo Confesercenti, l’inflazione in Italia continuerà a crescere fino al 2025, bruciando 10 miliardi di euro nel prossimo triennio, con una potenziale stagnazione dei consumi dovuta all’erosione del potere d’acquisto delle famiglie.
Uno scenario che potrebbe non soltanto frenare i consumi ma anche indebolire l’efficacia della riforma fiscale prevista.
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Secondo Confesercenti, il 2023 sarà un annus horribilis, seguito da un biennio ancora difficile.
Solo nel 2026 si dovrebbe stabilizzare al +2%, ossia il valore “obiettivo”, entro il quale si considera al sicuro la stabilità dei prezzi. Un tasso comunque ancora alto, addirittura il quadruplo del tasso medio prepandemico (+0,5%) del quadriennio 2016-2019.
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