La Corte dei Conti: “Basta condoni, rischio di ulteriore iniquità. Sviluppo dell’Italia rispetto all’area dell’euro tornerà negativo”
La Corte dei Conti rivenda il suo “ruolo di garanzia a salvaguardia dei principi costituzionali che presidiano la sana gestione finanziaria“. Così il presidente Guido Carlino apre il giudizio di parificazione sui conti dello Stato. Il primo dopo le grandi tensioni con il governo Meloni, che ha abolito il controllo della magistratura contabile sull’uso dei fondi del Pnrr. Nessuna nuova polemica, quindi, mentre nel giudizio di parificazione la Corte dei Conti mette sull’attenti il governo in particolare su due aspetti. Innanzitutto, sottolinea che la crescita dell’Italia tornerà ad affievolirsi dopo il 2024, così che “il differenziale di sviluppo dell’Italia rispetto alla media dell’area dell’euro tornerebbe quindi ampiamente negativo“. Inoltre, chiede lo stop ai condoni fiscali che “rischiano di comportare ulteriori iniquità“.