Le costellazioni familiari
NUNZIA FASANO
Chiunque ha vissuto un’esperienza di costellazione familiare, può descriverne la potenza dell’anima.
Trovarsi in un gruppo e dopo poco lavorare insieme, sperimentare il piacere di sentire sciogliere dei nodi che caratterizzano dolori, patti di lealtà, segreti familiari, che intessono la vita di ognuno. La sindrome degli antenati rivela come fili invisibili, ci uniscono e come ognuno ha un eredità familiare, ma anche umana. La famiglia umana, oggi, ha bisogno di amore. Lavorare come costellatrice mi ha permesso di imparare da tante teorie ereditate che hanno bisogno di luce, come avere un modo nuovo di guardare, con occhi aperti il più possibile, che guardano, sentono, riconoscono. Spesso è difficile sentirsi al proprio posto.
Riprendere il proprio posto originario e autentico, senza proseguire inconsapevolmente la catena delle generazioni, pagando pegno al passato.
Un’alleanza invisibile ci spinge a ripetere l’evento, creando nodi che le costellazioni, attraverso l’amore, possono sciogliere creando esseri umani responsabili e capaci di scegliere la pace.
I campi morfogenetici così come i quelli elettrici e gravitazionali, sono invisibili, ma in grado di produrre effetti a distanza. Allo stesso modo, come sostiene Rupert Scheldrake biologo, filosofo e biochimico inglese, i nostri campi mentali non sono confinati alla parte interna del cranio, ma si estendono al di fuori. La nostra attività mentale dipende da campi invisibili che possono produrre effetti a distanza.
Gli organismi viventi sono organizzati tramite campi. La morfogenesi è la nascita della forma ovvero ciò che distingue una gardenia da un bamboo”. Nunzia Fasano