La ministra Santanchè con la sua Maserati ha preso 462 accertamenti e ha pagato solo una multa
Esattamente 462 accertamenti dal 4 febbraio 2015 al 19 giugno 2019, per Daniela Santanchè. Sanzioni pagate: una, poi rimborsata. Questo è quanto ha scoperto il Fatto quotidiano, che si aggiunge alle più pressanti accuse rivolte all’attuale ministra: quelle che riguardano le sue società Visibilia e Ki Group. Su queste, Santanchè svolgerà un’informativa in Senato il 5 luglio: dovrebbe spiegare perché risultano rossi in bilancio, mancati saldi delle forniture, lavoratori licenziati senza liquidazione. Non commenterà invece, con tutta probabilità, sul numero di multe ricevute e non pagate.
Per la maggior parte, secondo quanto riportato dal Fatto, si tratta di sanzioni per essere entrata in Ztl a Milano. A questo fanno riferimento 419 degli accertamenti, che sono stati archiviati in automatico perché la targa dell’auto in questione – una Maserati da 300 cavalli – era collegata all’ecopass personale di Santanchè, che permette di accedere anche all’Area C, anche se si guida un auto a gasolio che normalmente non potrebbe assolutamente passare.
Il pass personale dell’attuale ministra (allora parlamentare) era quindi legato all’auto, nonostante questa fosse formalmente un auto aziendale. O perlomeno, pagata con soldi aziendali: secondo quanto risulta, infatti, la Maserati era stata presa in leasing per 77mila euro da un concessionario di Cinisello Balsamo, nel 2014, intestando le spese alla società Visibilia. Che già allora aveva debiti milionari, stando alle ricostruzioni giornalistiche che circolano in questi giorni.
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