L’attacco strumentale del Ministro Salvini a don Luigi Ciotti che aveva “osato” criticare il progetto del Ponte sullo stretto
Il Ministro Matteo Salvini attacca duramente don Luigi Ciotti, il fondatore di Libera, uno dei protagonisti della lotta alla mafia e anche della riappropriazione della società civile degli spazi occupati dalla mafia. Tutta “colpa” del ponte sullo stretto ritenuto da molti un’opera inutile, costosa, di impatto ambientale notevolissimo eppure da anni il “chiodo fisso” di Salvini.
“Mi ha fatto specie leggere le parole di un signore in tonaca che ha detto che questo ponte più che unire due coste unirà due cosche. Un’affermazione di un’ignoranza, una superficialità senza confini. È una mancanza di rispetto nei confronti di milioni di italiani”, queste le parole del Ministro secondo il quale il ponte è invece “la più grande operazione antimafia dal dopoguerra a oggi”. Frasi pronunciate durante l’evento ‘L’Italia dei sì’, in risposta alle affermazioni di don Luigi Ciotti fatte alla presentazione di un libro nella Locride; nel corso della serata aveva detto appunto : “Il Ponte sullo Stretto non unirà solo due coste, ma certamente due cosche”.
“In merito alle dichiarazioni del deputato leghista Domenico Furgiuele e del ministro Matteo Salvini che hanno commentato in modo strumentale e offensivo le parole di Luigi Ciotti, presidente di Libera che facendo riferimento al Ponte dello Stretto ha detto che “non unirà solo due coste, ma due cosche “ precisiamo per dovere di correttezza che le dichiarazioni del presidente di Libera sono state estrapolate da un intervento ben più articolato e documentato pronunciato in occasione della presentazione del libro “Guida all’Aspromonte misterioso” a Bovalino, nella Locride. Riportiamo di seguito in modo integrale l’articolo pubblicato su Corriere della Calabria del 23 luglio dove sono state trascritte in modo corretto le parole del presidente di Libera con riferimenti alla Calabria,terra meravigliosa, culla di arte e cultura, alla bellezza e al ruolo dei giovani calabresi”, riporta l’associazione Libera sul proprio sito.
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