Debacle Giustizia: nel dossier del ministro Nordio gli ostacoli del Pnrr e le richieste all’Ue
ROMA. Nel rapporto del governo sullo stato di avanzamento del Pnrr, è desolante il quadro del ministro della Giustizia, Carlo Nordio. Altro che riduzione dell’arretrato, che sarebbe dovuto scendere del 65% nel 2024. Le cose invece vanno all’opposto. «Quarantacinque tribunali su 140 hanno registrato un aumento dell’arretrato». La ragione della debacle sarebbe dovuta «all’onda dei ricorsi in materia di protezione internazionale del 2019».
Peccato che la riduzione dell’arretrato fosse uno degli impegni presi da Bruxelles e che a questo punto va necessariamente ridiscusso. Fitto e Nordio propongono alla Commissione una «riformulazione». Due le ipotesi: o una mera rideterminazione quantitativa, oppure la previsione di target differenziati che tengano conto delle differenze oggettive tra Uffici giudiziari. E comunque Nordio si augura che in autunno i dati siano meno catastrofici, considerando che sono appena entrate in vigore le riforme del penale e del civile.