Braccio di ferro sulla manovra. Caccia aperta alle risorse. L’obiettivo: aiuti alle famiglie. “Ma solo quelle numerose”
Roma, 23 agosto 2023 – Dalle pensioni alle tasse, passando dalle famiglie alle infrastrutture. Il braccio di ferro nella maggioranza sugli interventi da inserire nella prossima manovra economica è già cominciato. Da una parte il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha già chiuso tutti gli spazi per interventi in deficit lanciando un messaggio chiaro sulla tenuta dei conti pubblici. Dall’altra i partiti della maggioranza, che insistono per portare a casa almeno una parte degli interventi promessi in campagna elettorale, anche in vista delle prossime elezioni europee. Insomma una complessa partita che si giocherà sul filo dei numeri che al Mef stanno mettendo a punto in vista della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza che deve essere approvata entro il 27 settembre dal Parlamento.
Al momento , secondo gli ultimi rumors, in cassa ci sarebbero poco meno di una decina di miliardi, considerando anche i 2 delle imposte sull’extra-gettito delle banche e confermando una crescita del Pil di un paio di decimali superiore alle previsioni iniziali. Ma le richieste arrivate sul tavolo del Mef hanno già superato i 30 miliardi, tre volte in più rispetto alle disponibilità. E, in vista della trattativa sul rinnovo del patto di stabilità, Giorgetti ha già fatto sapere che non vuole sedersi a Bruxelles con la richiesta di un ulteriore sforamento del deficit, che metterebbe l’Italia in una posizione di debolezza. Preoccupazione condivisa anche dal ministro Raffaele Fitto, che ha lanciato un allarme sui conti del Bel Paese nel caso in cui tornassero in vigore i vecchi parametri “pre-Covid”. Anche Meloni avrebbe sposato la linea della prudenza anche per evitare contraccolpi sullo spread. E ne avrebbe parlato anche con Salvini durante una cena in Puglia dove ha trascorso un breve periodo di vacanza.
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