Erasmo da Rotterdam:Che Follia…
GIUSEPPE ROTUNDO
Erasmo da Rotterdam, filosofo e teologo olandese, considerato l’esponente principale dell’Umanesimo Cristiano, è conosciuto per la sua opera principale: l’Elogio della Follia. Il trattato, scritto nel 1509, rifletteva in pieno le idee umaniste che cominciavano a diffondersi in Europa nei primi anni del Rinascimento. Ma a quale follia alludeva esattamente il filosofo? Uno dei messaggi centrali del suo trattato era che la follia, termine con cui Erasmo intendeva una forma di superficiale ignoranza, fosse parte essenziale dell’uomo, addirittura quella che gli dava maggiore gioia e pienezza. La conoscenza invece, se esasperata, poteva costituire un fardello tanto pesante da rendere la stessa vita difficile e infelice. Dal punto vista religioso, essendo stato anche fine teologo, sosteneva che l’uomo potesse intrattenere un rapporto diretto con Dio, instaurato su valori e comportamenti quali l’umiltà e la semplicità. È innegabile il fascino che ancora ispira questa eminente figura filosofica, in tempi come i nostri, in cui spesso il nozionismo di facciata o la ricerca esasperata del sapere sono inversamente proporzionali ad una vera gioia, mentre come diceva Erasmo: “la massima felicità è raggiunta quando un uomo vuole essere quello che è”.