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Suicidi, prof. Gatta: “Come riconoscere il disagio giovanile e aiutare i minori”

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Dal 1967 Telefono Amico Italia si impegna per dare a chiunque si trovi in stato di crisi o emergenza emozionale, in qualunque momento e in modo completamente gratuito, la possibilità di trovare un volontario aperto all’ascolto e al dialogo per favorire il benessere personale e la salute sociale. 

Nei primi sei mesi del 2023 – evidenzia la onlus – sono state ricevute oltre 3.700 richieste d’aiuto per gestire pensieri suicidi. Il 37% in più rispetto al primo semestre del 2022. Le segnalazioni sono arrivate prevalentemente da giovani tra i 19 e i 35 anni (il 18% tra i 26 e i 35 e il 17% tra i 19 e i 25) e da adulti tra i 46 e i 55 anni (il 16%), ma negli ultimi anni è stato registrato un aumento di contatti anche da parte dei giovanissimi (under 19) che chiedono aiuto soprattutto via Whatsapp e mail.

Nello specifico, gli under 19 che hanno contattato Telefono Amico Italia negli ultimi 6 mesi per richieste d’aiuto legate al suicidio sono stati il 12% del totale, percentuale che sale al 29% se si aggiunge anche la fascia 19/25.

Per comprendere le cause che portano un minore o un bambino a pensare al suicidio, e per capire come aiutare un minore che sta vivendo un forte disagio, Interris.it ha intervistato la professoressa Michela Gatta, Direttore dell’Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile dell’Azienda Ospedale-Università di Padova.

https://www.interris.it/copertina/suicidi-gatta-come-riconoscere-disagio-giovanile-aiutare-minori/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=giornaliera

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