I ricordi alimentari spesso dimenticati
NUNZIA FASANO
Oggi sembra ritornare in modo esponenziale il problema dei disturbi alimentari o la difficoltà di una relazione sana piacevole con il cibo. L’alimentazione è molto di più del mettere dentro la bocca cibo. Non sono d’accordo con chi afferma “ noi siamo quello che mangiamo”.
Non entreremo nello specifico della psicopatologia. Insieme proveremo a spostare l attenzione su di un piano più profondo, legato alla nostra storia. La Pandemia ci ha disorientati ma aiutato a capire come siamo interconnessi. Anche il nostro essere individui ci insegna che non dobbiamo dimenticare la nostra storia familiare ed i cibi ereditati come gusto anche dai nostri avi. Il cibo può essere vissuto rassicurante o evitante anche in una connessione di dipendenza con nostra madre. Come ci sentivamo? Come si nutriva nostra madre? E nella relazione con nostro padre? Possiamo cercare nuove strade a dare un senso più ampio a tutte le volte che ci sentiamo incapaci di stare a dieta o di non riuscire a nutrirci come vorremmo. Capiamo quanto le reti del ricordo e del non elaborato siano sempre connessi. Quali potrebbero essere i sotterranei significati che caratterizzano la nostra relazione con il cibo?
Dott.ssa Nunzia Fasano psicologa psicoterapeuta
Salita del Poggio Laurentino, 17 Roma
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