Strasburgo: maternità surrogata commerciale come la tratta di esseri umani
La maternità surrogata «a fini di sfruttamento riproduttivo» è da vietare. Non è un divieto generalizzato, ma forse è almeno un primo passo in questa direzione il testo di compromesso approvato a vasta maggioranza dalla Commissione Libertà pubbliche del Parlamento Europeo e dedicato alla riforma della direttiva del 2011 sulla prevenzione e la lotta al traffico degli esseri umani e la protezione delle vittime.
Il testo, che dovrà poi essere approvato dalla plenaria del Parlamento Europeo, è stato approvato da tutti i gruppi politici (Popolari, Liberali di Renew, Socialisti & Democratici, la Sinistra e i Verdi) con nessun voto contrario e l’astensione del gruppo dei Conservatori (di cui fa parte Fratelli d’Italia), Identità e Democrazia (cui appartiene la Lega), più singoli eurodeputati di vari gruppi.
Al centro è l’emendamento di compromesso sull’articolo 2 del testo, paragrafo 3, in cui si afferma che «lo sfruttamento deve includere, come minimo, lo sfruttamento della prostituzione di altri o altre forme di sfruttamento sessuale, lavoro o servizi forzati, incluso l’accattonaggio, la schiavitù o le pratiche simili alla schiavitù, la servitù, o lo sfruttamento di attività criminali, o la rimozione di organi, matrimoni forzati, adozioni illegali, la maternità surrogata a fini di sfruttamento riproduttivo, lo sfruttamento di bambini in istituzioni di residenza o chiuse, o il reclutamento di bambini per commettere o partecipare in attività criminali».
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