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“Una catastrofe, sotto le bombe non c’è salvezza per nessuno”, il racconto di una cooperante a Gaza

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è bloccata a Gaza dal 7 ottobre scorso. Solo recentemente è riuscita, dopo molti giorni di silenzio, a comunicare con l’Italia tramite un audio vocale. “Sono in un campo profughi di Rafah, vi mando un veloce aggiornamento visto che sono riuscita a trovare un collegamento di fortuna”, iniziano così i sei minuti di audio mandati ai colleghi che da giorni cercavano di avere notizie della cooperante.

“Qui si sta consumando catastrofe umanitaria”, sentenzia subito la cooperante veronese, “nell’indifferenza di Europa e dei Paesi Arabi. Nessun luogo è più sicuro. Sotto le bombe di Israele non c’è salvezza: altri 7 ospedali sono stati bombardati e 21 centri sanitari colpiti e messi nelle condizioni di non poter più curare le persone. Israele continua a chiedere allo staff medico di evacuare le strutture sanitarie ma fino ad ora il personale medico si è rifiutato; anche perché non si saprebbe dove trasferire i malati”.

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