“Quanto a lungo ancora questo massacro?”, i parenti degli ostaggi contro Netanyahu
Un gruppo di civili israeliani ha protestato contro il governo di Netanyahu a Cesarea, per chiedere la fine dei bombardamenti su Gaza e il rilascio degli ostaggi nelle mani di Hamas. Fra i manifestanti, alcuni dei familiari degli ostaggi e delle vittime del blitz di Hamas del 7 ottobre esponevano foto dei loro parenti rapiti o uccisi.
“Quanto a lungo ancora continueremo questo spargimento di sangue?” chiede Reoma Kedem, che ha perso la figlia e tre nipoti nell’attacco di Hamas. E ancora: “Domani saranno i vostri figli, i loro nipoti. Se non ci liberiamo di quest’uomo (Netanyahu, ndr), un cancro nel corpo di questo Paese, non avremo una soluzione, non avremo un’esistenza, non avremo un miglioramento”.
Netanyahu ha incontrato alcuni dei familiari degli ostaggi sabato scorso, confermando che la loro liberazione è uno degli obiettivi delle operazioni militari. Ma molti parenti delle persone rapite sono convinti che l’escalation del conflitto e l’interruzione dei negoziati con Hamas significhino aver rinunciato a salvare la vita degli ostaggi.
RAI NEWS