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“Il premierato è un guazzabuglio. Non avrà i numeri in Parlamento”

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Parla il costituzionalista Stefano Ceccanti: “Con un sistema a coalizioni, ‘norma anti-ribaltone’ istituzionalizza le conflittualità all’interno delle maggioranze”

“Con l’elezione diretta del presidente del Consiglio garantiamo il diritto degli italiani a decidere da chi farsi governare, ponendo fine alla stagione dei ribaltoni e dei governi tecnici e garantiamo a chi viene eletto che possa avere un orizzonte di legislatura, per avere una credibilità a livello nazionale e internazionale”. Queste le parole della premier Giorgia Meloni che ha presentato il testo della riforma costituzionale approvata dal Consiglio dei ministri, il cosiddetto “premierato“, da lei stessa definita “la madre di tutte le riforme”. Come prevedibile, rispetto al testo di partenza, a prima firma Maria Elisabetta Casellati, sono state applicate delle piccole modifiche: in particolare è saltata l’elezione a turno unico del premier, che sarà materia di legge elettorale. Per sviscerare le criticità della riforma, abbiamo chiesto un parere a costituzionalista e già parlamentare del Partito Democratico, Stefano Ceccanti.

today.it

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