Giustizia, Gratteri boccia le riforme di Nordio e della Cartabia: «Non migliorano nulla»
“Un magistrato burocrate, pavido e passacarte che perderà di vista il fine primario: fare una giustizia giusta”. Non le manda a dire il procuratore di Napoli, Nicola Gratteri, che in un’intervista a La Repubblica spiega nel dettaglio le conseguenze di tutte le leggi approvate recentemente sulla giustizia e quelle in cantiere. Lo fa a pochi giorni dalle sentenze nate dalle operazioni Rinascita Scott (Tribunale di Vibo e Corte d’Assise di Catanzaro) che riconoscono l’operatività e la pervasività dei clan del Vibonese al pari dell’operazione Petrol Mafie giunta anche questa a sentenza dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo.
“Nessuna delle norme da ultimo approvate possono essere utili a migliorare la giustizia. Le pagelle sono dannose: i magistrati si preoccuperanno più di avere le carte in ordine che di fare giustizia”, spiega Gratteri riferendosi al fascicolo di valutazione dei magistrati varato recentemente dall’esecutivo. “Queste riforme, un altro regalo alle correnti della magistratura e seguono la stessa strada della Cartabia, ci consegneranno un magistrato burocrate, pavido e passacarte che perderà di vista il fine primario: fare una giustizia giusta” Bocciata anche la riforma varata dal ministro della giustizia Carlo Nordio nel giugno scorso e che incide pure sulle misure cautelari “Pensare che una misura cautelare debba essere emessa da tre giudici o che, prima di applicarla, l’indagato debba essere preventivamente interrogato, è qualcosa che solo chi non frequenta i tribunali può ritenere utile e solo chi non conosce l’attuale stato della magistratura può ritenere praticabile”.
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