INFERNO A GAZA/ “Senza cibo, bimbi abbandonati, igiene zero, 26mila morti e 400mila senza farmaci”
Padre Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa, racconta il disastro umanitario a Gaza, dove si rischia di morire anche per prendere gli aiuti dell’Onu
Un inferno. Le case distrutte, nessun riparo, se non qualche tenda, per proteggersi dalla pioggia che scende copiosa. La gente costretta a vivere per le strade, senza cibo, possibilità di curarsi, camminando in mezzo ai morti abbandonati, senza avere servizi igienici e strumenti per difendersi dalle malattie e dalle epidemie. I bambini rimasti senza genitori vagano per i centri abitati senza una meta e non sanno a chi rivolgersi per avere da mangiare e da bere. Quella dei palestinesi nella Striscia di Gaza è una vita ai limiti dell’umano, in cui non c’è più rispetto di niente, del dolore per la perdita di mamma e papà, per una ferita causata da una bomba o da un proiettile.