Papa Francesco: “Nessuno si scandalizza se benedico un imprenditore che sfrutta la gente, mentre accade se si tratta di un omosessuale. È ipocrisia”
CITTÀ DEL VATICANO. Parla dei preti, dello stile che dovrebbero evitare e dell’atteggiamento che bisognerebbe avere: «Noi chierici ogni tanto viviamo nell’agio. Occorre vedere il lavoro e la sofferenza della gente». E si esprime sull’apertura nei confronti delle persone gay: «Nessuno si scandalizza se benedico un imprenditore che sfrutta la gente, mentre accade se si tratta di un omosessuale.
È ipocrisia». È un papa Francesco confidente e a cuore aperto quello che emerge in una profonda intervista rilasciata in esclusiva, per la prima volta, al settimanale Credere – periodico del Gruppo Editoriale San Paolo – nel numero da domani in edicola. Rispondendo alle domande del direttore della testata, don Vincenzo Vitale, il Vescovo di Roma ripercorre gli anni del suo pontificato tra confidenze personali e temi di stretta attualità, dalla benedizione delle persone omosessuali, al Giubileo, al coinvolgimento dei giovani. A tal proposito sottolinea: «Ci sono esperienze pastorali che parlano alla gente semplice (…) Ci sono anche realtà “sofisticate”, che non arrivano, movimenti un po’ “esquisiti” e che tendono a formare una “ecclesiola”, di persone che si sentono superiori» sferza il Pontefice.
L’intervista si concentra anche sul ruolo donne nella Chiesa: «Aprire alle donne il lavoro in Curia è importante. Nella Curia romana ora ci sono diverse donne e ce ne saranno di più, perché fanno meglio di noi uomini in certi incarichi. La governatrice ad esempio, suor Raffaella Petrini, sta facendo cose bellissime. Anche le donne che sono nel dicastero per eleggere i vescovi… sono tutti posti che hanno bisogno delle donne. In questo c’è un processo in corso. Ci sono diverse segretarie, pensi a suor Alessandra Smerilli al dicastero dello sviluppo umano integrale, altre al dicastero dell’evangelizzazione, dei religiosi…».