Ilaria Salis, negati i domiciliari: “Pericolo di fuga”. La 39enne di nuovo in manette e catene in Tribunale a Budapest
Ilaria Salis resta in cella: il tribunale di Budapest ha respinto infatti la richiesta di passare ai domiciliari in Ungheria presentata dai legali della 39enne in carcere da 13 mesi con l’accusa di aver aggredito due neonazisti durante il ‘Giorno dell’Onore’. “Le circostanze non sono cambiate”, ha detto il giudice Jozsef Sós aggiungendo che “esiste sempre il pericolo di fuga”.
Roberto Salis, il padre di Ilaria, è uscito dall’aula, subito dopo che il giudice ha reso nota la sua decisione. In serata poi, intervistato da Piazza pulita su La7, ha detto: “A questo punto dovrò fare una chiamata al Quirinale per cercare di avere una mano dal presidente della Repubblica. Non so più cosa farne degli appelli al governo italiano, oggi non ho ricevuto nessuna chiamata dalle istituzioni italiane. Al processo c’erano sette parlamentari, nessuno della maggioranza”. Per il padre di Ilaria, “è inutile stare a discutere in un Paese dove le leggi del diritto sono totalmente calpestate”. “La motivazione del diniego” dei domiciliari per Ilaria, ha detto fra l’altro, “era già pronta” prima dell’udienza.