Pressing degli Usa per la tregua ma Netanyahu insiste su Rafah
ANSA – L’ottimismo rimbalza sui media israeliani e arabi per l’ultimo colloquio al Cairo tra i negoziatori chiamati a trovare un punto comune per mettere fine, almeno temporaneamente, alle ostilità a Gaza e riportare a casa gli ostaggi israeliani in mano ad Hamas. La proposta in esame è quella americana ed è concreta ……………
…… Una fonte del gruppo palestinese ha confermato che Hamas sta “studiando” l’accordo, che prevede insieme alla tregua di sei settimane la liberazione di donne e bambini israeliani in ostaggio in cambio di “un massimo di 900 prigionieri palestinesi”. E nella sua prima fase prevedrebbe anche il ritorno dei civili palestinesi sfollati nel nord della Striscia e la consegna di “400-500 camion di aiuti alimentari al giorno alla popolazione affamata”. Così il pressing internazionale, da una parte e dall’altra, prova a mettere un freno alla guerra che va avanti da sei mesi e che rischia di allargarsi a tutta la regione.
La minaccia di rappresaglia di Teheran per il raid israeliano sul consolato iraniano a Damasco “è ancora attiva”, hanno infatti avvertito gli Usa. E si teme anche per il fronte con il Libano, dove Israele ha affermato di “prepararsi a passare dalla difesa all’attacco” e ha rivendicato l’uccisione di “Ali Ahmed Hassin, comandante delle Forze Radwan dell’organizzazione terroristica Hezbollah nella regione di Hajir”.