Gaza, liberati 4 ostaggi israeliani. Abbas: “sanguinoso massacro” di civili
Il giorno dopo il blitz con il quale l’esercito israeliano ha liberato quattro ostaggi rapiti da Hamas nel campo di Nuseirat a Gaza, le tue parti in conflitto dal 7 ottobre scorso ne danno un’opposta interpretazione. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu la definisce “un’operazione eroica”, e il ministro del Gabinetto di guerra Benny Gantz annulla il discorso per annunciare la decisione di ritirare l’appoggio al governo di unità nazionale. Il raid è stato invece un “sanguinoso massacro”, con Hamas che calcola almeno 210 vittime e centinaia di feriti, per il presidente palestinese Mahmoud Abbas, che chiede una sessione d’emergenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Le brigate Qassam, il braccio armato di Hamas, accusano infine Israele di aver ucciso altri ostaggi durante il blitz e minacciano: “l’operazione rappresenterà un grande pericolo per chi è ancora prigioniero e avrà un impatto devastante sulle loro condizioni e sulle loro vite”.
I quattro ostaggi liberati, tutti rapiti al Nova Festival
Nell’operazione condotta dall’Idf, l0 Shin Bet e la polizia israeliana, scattata alle 10 ora italiana (le 11 a Gaza) preparata per settimane, condotta in pieno giorno per sfruttare l’effetto sorpresa, sono stati liberati Noa Argamani, 26 anni, Andrey Kozlov, 27 anni, Almog Meir Jan, 22 anni, Shlomi Ziv, 41 anni. Erano stati tutti rapiti il 7 ottobre al Nova Music Festival nel Negev. I militari della Yaman, le forze anti terrorismo, si sono infiltrate, probabilmente nascosti a bordo di veicoli civili, operando in simultanea in due punti del campo di Nuseirat.