Vigili del fuoco

Ho stretto la mano di un Santo –  I ricordi di Roberto Pascoli

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Luglio 1988: incontro indimenticabile con il Papa che diverrà Santo.

Era una meravigliosa giornata di luglio, la domenica successiva, il 10 si sarebbe svolto ad Alessandria il 43° raduno Madonnina dei Centauri. Partimmo il giorno prima dalla Caserma dei Vigili del Fuoco di via Piave in Alessandria con il permesso del Comandante di allora, l’ing. Ugo Riccobono.

Cinque “pompieri” con destinazione Roma, Scuole Centrali Antincendi di Capannelle per lasciare i nostri “cavalli” a riposare al sicuro mentre noi ci saremmo goduti la sera trasteverina tra un piatto di bucatini , un carciofo alla giudea ed un buon bicchiere di bianco “dei Castelli”.

Ma il pensiero era per l’indomani , l’8 di luglio. L’iscrizione e i nomi per il servizio di sicurezza al punto d’incontro di viale Tiziano, davanti al Palazzo delle Federazioni sportive.

Finalmente arriva il tardo pomeriggio. Tutti vengono inviati nella parte sinistra della Piazza, arrivati a noi veniamo diretti sulla destra, sono il secondo dietro al “California” del mio fraterno amico Moreno, il mio “Le Mans” quasi si imbizzarrisce, pare dica “siamo venuti fino qui per nulla !!!!! “ gli sussurro “vai tranquillo , hanno visto che siamo pompieri, si fidano, ci fanno andare vicino.

Arriviamo a pochi metri dal palco, Scendiamo dalle moto, le issiamo sul cavalletto centrale, un colpo d’occhio meraviglioso. Passano pochi minuti e un alto prelato del Vaticano prende la parola al microfono.

Tutti zitti in religioso silenzio. Il sacerdote raccomanda : “ Tra poco arriverà il Santo Padre, salutatelo tenendo accesi i motori per trenta secondi e i clacson per quindici secondi”. Dopo pochi minuti sopra la Flaminia nera, scoperta, arriva quell’Uomo vestito di bianco, pareva una luce venire dal cielo.

Accendiamo i motori, suoniamo i clacson in segno di festoso omaggio al nostro Papa, i brividi iniziano a far scorribanda sulla pelle. Lui alza le braccia ritmando più volte il gesto quasi a dire “più forte ancora, fate sentire i vostri motori all’azzurro del cielo, perché Nostro Signore possa gioire con voi ! “

La macchina si ferma, Giovanni Paolo II è davanti a noi, ho pensato di non reggere a tanta emozione; quella figura con l’abito bianco, per un attimo mi incute timore, poi mi pare di averLo conosciuto da sempre, credo sia il mio migliore amico, mi inginocchio, stringo la Sua mano e la bacio.

È stata una emozione immensa, indimenticabile , quell’8 luglio 1988 che mi porto dentro al cuore come il più bel ricordo della mia vita.

Ora è facile poter dire “ho stretto la mano di un Santo”, ma questa emozione che vivo con la stessa intensità di allora è quella di chi come me ha avuto il piacere di avvicinarLo e ha compreso la forza di quell’Uomo che ha cambiato il corso della storia e le vicende degli esseri umani.

 Se chiudo gli occhi, lo rivedo davanti e a volte lo immagino con me sulla moto, perché forse in quella giornata, quel lontano 8 luglio 88 , pur provato dalle pallottole dell’attentato di sette anni prima , ma ancora in grande forza fisica, sono certo che avrebbe voluto salire sopra ad una di quelle moto e fare un giro per Roma……. e chissà magari proprio sulla mia Guzzi !!!!!!

Ora posso dire “ho stretto la mano di un Santo”  e cantare ancora la Tua gloria !

Il mio grazie a Moreno, Felice, Alessandro e Beppe, miei amici e colleghi e compagni di viaggio, all’ing. Ugo Riccobono, agli amici del Moto Club Madonnina che mi guardano dall’autostrada del cielo: Silvano Callegaro, Angelo Sogliano, Leandro Bianchi, Gigi Bussetti.

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