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Sgomberi forzati e violenze, così si allargano le colonie

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«Hanno fatto scendere la famiglia dal veicolo e hanno steso tutti gli uomini, circa cinque, compresi due ragazzi, a faccia in giù sulla ghiaia», ha raccontato Eran-Vardi. Eran-Vardi si è avvicinato a loro per chiedere informazioni. Uno di loro ha risposto dandogli un pugno sul naso, racconta il reporter. Un colono ha affermato che gli abitanti del villaggio sostenevano Hamas. Un soldato ha ammanettato Eran-Vardi e gli ha sequestrato la macchina fotografica. In seguito, un gruppo di uomini ha portato Eran-Vardi e due attivisti israeliani in una delle case dei residenti e ha minacciato il gruppo prima di lasciarli andare. «Dovreste ringraziare di esserne usciti vivi e non tornare mai più qui», ha dichiarato uno degli uomini – che poteva essere un soldato o un colono in uniforme – che, secondo il racconto di Eran-Vardi, ha anche aggiunto: «Se vi vedo, vi uccido».

In una risposta scritta a Forbidden Stories e ai suoi partner, un portavoce dell’esercito israeliano ha dichiarato che durante l’attività dell’unità Desert Frontier «si sono verificati alcuni lievi incidenti etici e operativi in cui i soldati hanno agito in modo incoerente con i valori delle forze armate israeliane», aggiungendo che l’unità è stata trasferita al Comando settentrionale, al confine tra Israele Siria e Libano.

Oggi Wadi al-Siq è vuoto. Le immagini di B’Tselem, il Centro d’informazione israeliano per i diritti umani nei Territori occupati, condivise con Forbidden Stories, mostrano detriti sparsi per la comunità, pannelli solari distrutti e tetti di latta ondulata caduti che abbrustoliscono sotto il sole cocente. Una scuola finanziata dall’Unione europea, che un tempo serviva ben 120 bambini provenienti da tutta la regione, è recintata. Al suo interno i banchi sono rovesciati e tavoli e sedie sono in disordine. Le foto ritraggono la nuova realtà della comunità mesi dopo che Eran-Vardi ha immortalato lo sgombero coatto. Prima che i soldati lo costringessero a cancellare le foto dalla sua macchina fotografica, Eran-Vardi è riuscito a trasmettere il suo reportage agli attivisti, che poi l’hanno condiviso con i giornalisti, tra cui Forbidden Stories. Alcune di queste immagini vengono pubblicate oggi per la prima volta nell’ambito del Gaza Project.

https://ilmanifesto.it/violenza-dei-coloni-in-cisgiordania

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