Sardegna: siccità, incendi e parassiti distruggono boschi e sugherete
Tutta colpa del cambiamento climatico, della siccità, degli incendi e dei parassiti.
È la nuova piaga delle campagne della Sardegna, che nasce dal mix di questi elementi, con cui devono fare i conti le piante di sughero. La materia prima della filiera che parte dalla Gallura e arriva sino al sud dell’isola.
Da qualche tempo i boschi di quercia che nel territorio regionale si estendono per oltre 140mila ettari, pari all’83% della superficie sughericola nazionale devono fare i conti con il fenomeno del deperimento che porta alla morte delle piante.
Si tratta di un settore che rappresenta la seconda filiera produttiva più importante della regione e vale circa 150 milioni di euro. Per questo motivo, da tempo, anche se ancora non c’è un censimento, sia i produttori sia le diverse organizzazioni di categoria hanno chiesto l’intervento delle istituzioni: dalla Regione alle università, per affrontare il problema. Proprio in seguito a queste richieste il Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari e l’Agenzia Agris hanno iniziato ad osservare il deperimento e a ipotizzare le cause del fenomeno che nell’ultimo periodo ha registrato una vera e propria accelerazione. L’obiettivo del gruppo di lavoro, che vede impegnata anche la Regione, è quello di creare le mappe di rischio e distribuzione dei focolai causati da specie di Phytophthora.
