Vigili del fuoco

Da 5 anni i boschi di Polsi bruciano sempre nella stessa zona: ieri tre roghi spenti e poi riappiccati dai piromani nella notte

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Querce, pini larici, faggi: un patrimonio boschivo antichissimo, proprio sulla via che porta alla parte più ancestrale della montagna a monte del santuario di Polsi, tenuto in ostaggio per due giorni dalle fiamme. 

C’è voluta la pioggia delle ultime ore per far calare definitivamente il sipario sull’ennesimo incendio che ha colpito duramente il cuore dell’Aspromonte. Una pioggia provvidenziale, che ha spento gli ultimi focolai e ha risparmiato alcune delle foreste più preziose – le fiamme non erano troppo distanti dal luogo in cui si trova “Demetra”, considerata la quercia più longeva del pianeta – custodite all’interno dei confini del Parco nazionale. 

Un fuoco che ha preso piede quando il sole era già calato da ore e che non è difficile immaginare avere origine dolosa. Anche alla luce del fatto che, più o meno nello stesso punto, le fiamme hanno aggredito i boschi, con puntualità svizzera, ogni anno a partire dal 2019 in avanti.

https://www.lacnews24.it/cronaca/la-mano-dei-piromani-sull-incendio-a-polsi-almeno-tre-i-roghi-che-hanno-minacciato-anche-la-quercia-piu-antica-del-pianeta_195834

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