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“Evirati 1.700 libanesi”. La psicosi dei cerca-persone dopo l’attacco del Mossad

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«Subito dopo le esplosioni sono in tanti che hanno buttato via per strada a Beirut i cerca persone bomba, ma pure i cellulari» racconta una fonte del Giornale.

Una settimana dopo circola sui social, rilanciato dai tabloid, un documento interno di Hezbollah, che fornisce un drammatico bilancio dell’attacco del Mossad. Impossibile verificarne l’attendibilità, ma i dati di 897 miliziani morti nelle esplosioni, rispetto ai 37 dichiarati ufficialmente, e oltre 1.700 evirati fanno impressione.

Nei video circolati dopo il primo attacco del 17 settembre si notava che molti cerca persone sono esplosi facendo cadere a terra doloranti chi li teneva soprattutto in tasca vicino alle parti intime. Il rapporto, tutto da verificare, parla di 1.735 membri di Hezbollah, che hanno subito danni ai genitali, ma per 905 sarebbero stati irrimediabilmente danneggiati.

Un altro dato terribile, se vero, è che 509 persone sono rimaste ferite agli occhi e ben 491 hanno perso l’uso della vista. Anche Mojtaba Amani, ambasciatore iraniano a Beirut, avrebbe perso un occhio. Probabilmente al bip esplosivo ha guardato il display del cerca-persone ed è rimasto mezzo accecato. Altri hanno perso alcune dita della mano. Anche 84 anziani hanno riportato gravi ferite e una bambina è rimasta uccisa. Secondo il rapporto sarebbero stati colpiti pure 131 iraniani, 79 yemeniti e 291 comandanti di livello di Hezbollah.

“Evirati 1.700 libanesi”. La psicosi dei cerca-persone dopo l’attacco del Mossad (msn.com)

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