Vigili del Fuoco – Con parole loro – I ricordi di Guido Tiozzo
VIGILI DEL FUOCO – articolo pubblicato sul FARO n: 129
Il 5 Novembre 1984 a Venezia, località Campo della Guerra, uno spaventoso incendio distrusse due palazzi provocando 8 miliardi di danni, 25 persone senza tetto e due pompieri all’ospedale. Uno di loro era Guido Tiozzo che mi ha raccontato la sua storia:
“Al nostro arrivo l’incendio era già di vaste proporzioni e dopo essere penetrati fino a dove era iniziato, abbiamo dovuto abbandonare la postazione, poiché l’incendio era fuori controllo. Io stavo con un altro collega al quarto piano del palazzo confinante, quando il soffitto cominciò a cedere. Non avevamo vie di fuga, così ci mettemmo in equilibrio su di una finestra evitando d’essere coinvolti dal crollo e riuscendo ad uscire. Il mio collega De Rossi che si trovava sopra il punto da cui era partito l’incendio, si trovò improvvisamente circondato dalle fiamme e per fuggire si procurò una bruttissima lesione ai legamenti, per aiutarlo ad uscire sono precipitato con un volo di 5/6 metri sulle macerie incendiate. La mia caduta è stata attutita da alcuni arredi, ma non riuscivo più a muovermi; l’istinto di sopravvivenza vinse il dolore così, faticosamente, riuscii a mettermi in salvo. Ho riportato parecchie escoriazioni e lesioni in varie parti del corpo, ma fortunatamente niente di grave. La stampa ed i telegiornali esageratamente dettero la notizia come se fossi in fin di vita, spaventando a morte parenti ed amici.”.
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Guido mi ha anche raccontato dell’affondamento di due Dragon Boat ( canoa con 20 rematori, da una testa di drago posta sulla prua) nel canale della Giudecca durante la 30a edizione della Vogalonga nel 2003.
“Ci avevano chiamato per soccorrere un’imbarcazione affondata causa le ondate provocate dai taxi e motoscafi. Giunti sul posto circa 20 persone erano in acqua col giubbotto salvagente, ma per le rive alte e scoscese del canale non riuscivano a prendere terra. I tentativi di alcuni di loro non avevano fatto altro che provocare ferite ed escoriazioni dovute anche alla presenza delle cozze abbarbicate alle murature. Mentre si stava procedendo al recupero delle persone, un altro Dragon cominciò ad affondare. La situazione era preoccupante, ma per fortuna stava rientrando da un intervento un altro equipaggio di pompieri che si unì a noi nelle operazioni di salvataggio. I naufraghi dovettero essere imbarcati in piccoli gruppi: il nostro mezzo A.P.L. aveva poco spazio disponibile, ma alla fine si concluse tutto nel migliore dei modi: salve le persone e recuperate le imbarcazioni”.