Morto in canoa, il ministero all’Interno sarà responsabile civile
Per il pm ci sarebbe stata una catena di errori: dal numero insufficiente di istruttori sul posto all’intervento tardivo dei vigili del fuoco
Il Ministero dell’Interno sarà responsabile civile nel processo per la morte di Andrea Demattei, lo studente di 14 anni rimasto incastrato con la sua canoa nel fiume Entella a Chiavari (Genova) a gennaio 2023. E’ quanto emerso nell’udienza preliminare che vede imputati due istruttori e sei vigili del fuoco. Il giudice ha rinviato l’udienza al prossimo 19 dicembre. Il ragazzino stava facendo allenamento con altri giovani. Era rimasto in acqua per molto tempo ed era arrivato, in condizioni critiche per l’ipotermia, al Gaslini dove era poi morto due giorni dopo.
“E’ stata autorizzata la chiamata del ministero dell’Interno quale responsabile civile, questo è un ottimo risultato. In questo tipo di processi – sottolinea l’avvocato Rachele De Stefanis che assiste la madre del ragazzino e la sorellina minorenne – il ministero è sempre il grande assente. Se verrà accertata, come auspico, la responsabilità dei vigili del fuoco è giusto che il ministero, che poi è il datore di lavoro, si assuma le sue responsabilità”.