Inferno in mostra: da Dante ai demoni interiori
AURORA FELICI
Dove si trova l’inferno? Nonostante non sia un ambiente corporeo, è possibile visitarlo. Per celebrare il 700esimo anniversario della morte del Sommo Poeta, dallo scorso 15 ottobre fino al 09 gennaio 2022, presso le Scuderie del Quirinale, si tiene la mostra “Inferno”, a cura dello storico dell’arte e curatore francese Jean Clair.
Sono oltre duecento le opere d’arte concesse da collezioni private e da oltre ottanta musei di levatura internazionale, capolavori di illustri artisti come di Beato Angelico, Botticelli, Michelangelo, Bronzino, Bosch, Bruegel, Goya, Manet, Delacroix, Rodin, Cezanne, Munch, Balla, Ernst, Dix, Richter, Kiefer.
Appartiene a Dante la rappresentazione più tangibile dell’inferno, posta in essere con la figurazione visiva e concettuale dei nove cerchi. Visitare la mostra è come entrare in contatto con il nostro Io, turbati dalla coscienza di scelte comportamentali.
La fotografia ritrae l’opera “La caduta degli angeli ribelli”. Alla base della scultura è collocato Lucifero, mentre, intorno a lui, l’intreccio degli esclusi simboleggia la voragine di fiamme che divora i corpi esanimi. Si rivela il concetto delle pene da espiare nella condanna eterna, in seguito al compimento di empi peccati.
Dal Medioevo si giunge a narrare la concezione dell’inferno ai giorni nostri. Viene espressa la crisi sociale e culturale, tramite i disastri della guerra, la prigionia di una moderna metropoli disumanizzata, le ondate pandemiche, fino ad arrivare al buio dell’umana follia. Il percorso termina con l’evocazione dell’idea di redenzione, affidata da Dante, all’ultimo verso della cantica “E quindi uscimmo a riveder le stelle”.
Francesco Bertos (notizie 1706-1739), già attribuita ad Agostino Fasolato 1725 – 1735 ca.
Marmo di Carrara 168 x 80 x 81 cm
Vicenza, Gallerie d’Italia – Palazzo Leoni Montanari