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Affrancazione: siamo finalmente vicini ad una soluzione?

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GIORGIO BOTTARI

L’Affrancazione è il procedimento necessario ad ottenere la rimozione del vincolo del prezzo massimo di cessione e locazione stabilito per gli immobili realizzati in edilizia convenzionata (vincoli su immobili, legge 167) nell’ambito dei piani di zona dei Comuni. Comprare, vendere o locare una casa senza diritto di superficie senza le limitazioni sui prezzi massimi stabiliti, si può fare solo con l’affrancazione, pagando al Comune una certa somma per ottenere la piena proprietà dell’immobile.
Con l’imposizione dei prezzi massimi di cessione si è di fatto impedita per anni la normale compravendita degli immobili al prezzo di mercato, generando migliaia di cause tra venditori e compratori nei casi di deroga al prezzo massimo di cessione.
Il problema è tuttora irrisolto per molti proprietari di casa di Roma, la città ove si è costruito di più con vincoli di edilizia convenzionata, circa 250.000 alloggi, a cui vanno aggiunti quelli da cooperative di edilizia residenziale pubblica. Molti di questi immobili si trovano a Roma sud, nei quartieri Laurentino, Roma 70, Fonte Laurentino, Cecchignola, Ardeatino, Grottaperfetta, ed altri.
Chi aveva presentato domanda di affrancazione al Comune aveva dovuto aspettare oltre due anni per conoscere l’esito dell’istruttoria e l’importo del corrispettivo da corrispondere a Roma Capitale. Molti hanno ricevuto la richiesta di mazzate dell’ordine dei 30.000 euro. Qualcuno ha pagato, altri sono ancora in attesa.
Neppure la cosiddetta legge “SalvaVenditori”, approvata a Dicembre 2018 (con decreto attuativo a Novembre 2020) aveva dipanato la matassa. Finalmente quest’anno, con la delibera del 21 Dicembre 2021 della nuova Giunta Comunale del sindaco Gualtieri, e la conferma definitiva dell’Assemblea Capitolina il 1 Febbraio 2022, sembra si sia arrivati a una svolta, per cui i proprietari da almeno 20 anni di appartamenti in edilizia convenzionata non dovranno presentare una istanza di affrancazione al Comune.
Enormi i vantaggi a favore dei cittadini, anche in termini di tempi e costi. Si potrà ottenere l’affrancazione, acquisendo il diritto di superficie e la piena proprietà entro limiti massimi stabiliti in 5.000 euro fino a 125 mq, e 10.000 euro oltre 125 mq (in base alla superficie residenziale catastale di ogni singola unità abitativa e relative pertinenze). Se come alcuni temono, il decreto non decadrà per incompatibilità con la legislazione nazionale, l’affrancazione non sarà più un problema. Giorgio Bottari

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