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Il sesso a pagamento non è sanzionabile, addio multa

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di Annamaria Villafrate – Farà sicuramente discutere la sentenza n. 4175/2019 del Tar Lazio (sotto allegata) che vieta il meretricio nel territorio comunale sanzionandolo con una multa di 500 euro. Per il Tribunale amministrativo laziale, lo strumento dell’ordinanza non è idonea a risolvere un problema così complesso alla cui base esiste un fenomeno diffuso di sfruttamento. Inoltre manca un supporto probatorio idoneo a giustificare un simile divieto, che non può fondarsi sulla mera necessità di tutelare il buon costume e la pubblica decenza

Da annullare l’ordinanza contingibile e urgente che vieta il meretricio

Il Tar del Lazio accoglie il ricorso delle ricorrenti poiché “le condotte vietate e sanzionate vengono descritte nel provvedimento impugnato con un insufficiente grado di determinatezza, come reso evidente dal rilievo riconnesso anche ad “atteggiamento”, a “modalità comportamentali” e all’abbigliamento e, dunque, a condotte ed a profili che ineriscono alla sfera delle stesse modalità di espressione della personalità e che possono risultare in concreto non lesive d’interessi riconducibili alla sicurezza urbana in quanto non dirette in modo non equivoco all’esercizio dell’attività riguardante le prestazioni sessuali a pagamento.”

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