Scontro in aula sui tagli alla scuola – al Sud in tre anni meno 330 istituti
Le scuole in Italia sono a rischio tagli: cadono a pezzi, hanno dotazioni tecnologiche inadeguate, programmi di studio obsoleti, docenti demotivati, classi sovraffollate. Grazie ai fondi del Pnrr le cose potrebbero cambiare, soprattutto per quanto riguarda l’edilizia scolastica e la digitalizzazione mentre c’è poca speranza per le classi pollaio. Perché? Perché secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2023 in otto anni verranno eliminate oltre 500 scuole sul territorio nazionale, denuncia la Uil.
“Scegliere di ridurre il numero di scuole piuttosto che ridurre il numero di alunni per classe è una logica non condivisibile e dimostra la poca lungimiranza del ministero”, ha tuonato Giuseppe D’Aprile, segretario Uil Scuola ricordando che sulla scuola si continua a fare cassa. Eppure quello del sovraffollamento delle classi è un problema storico della scuola italiana, che come sappiamo bene porta a un alto tasso di abbandono scolastico e a una ridotta qualità educativa.
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