Attualità e lavoro

Laurentina – due donne da salvare e un quartiere da tutelare

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PATRIZIO CONGIU

A Roma, in zona Laurentina quartiere Selvotta c’è un serio rischio di allagamento l’inverno e d’incendio l’estate.
Dicasi di disgrazia un evento grave, spesso luttuoso e certo imprevisto.
Le disgrazie non sono spesso causate dalle singole persone, ma da una serie di coincidenze, dove però la negligenza di alcuni si somma a quella di altri e queste coincidono con gli eventi naturali imprevisti.
Spesso le disgrazie sono evitabili perché risulta evidente una situazione di rischio ed è per questo che, alle persone addette alla gestione del patrimonio pubblico corre l’obbligo di attivarsi preventivamente per evitarle.
Una potenziale disgrazia è quella che attualmente si palesa in una zona della periferia romana, ricadente sotto la giurisdizione del IX Municipio.
Via del Criceto è una stradina stretta e di poche centinaia di metri, posizionata in area Selvotta, Lungo la Via Laurentina.
Ai lati di questa stradina, sono situate una serie di abitazioni, sorte nella confusione dei piani regolatori, che da decenni identificano le periferie più povere di Roma.
Percorrendo Via del Criceto da Via Vittorio Alpe, che è una derivazione di Via Laurentina, troviamo a sinistra l’unica traversa capace di riportarci in Via Vittorio Alpe, ma la derivazione è però chiusa a causa di un pericolo di cedimento, segnalato anni fa dai Vigili del Fuoco, mentre proseguendo diritti con l’auto finiamo nei campi, senza ulteriore via di uscita o di salvezza, in caso di fuga da un evento naturale grave.
Su gran parte del lato sinistro di questa via, staziona in stato di abbandono e incuria una folta vegetazione, percorsa all’interno da un fosso naturale attualmente in secca, che in caso di alluvioni dovrebbe preservare da allagamenti l’intera zona, salvo il fatto che anche l’intero alveo del fosso è interamente occupato dalla vegetazione, lasciando quindi l’intera area a rischio allagamento.
Considerata la perdurante siccità che attanaglia il paese ed i fenomeni piovosi che abbiamo imparato a conoscere negli ultimi anni, più comunemente identificati come “bombe d’acqua” (l’Emilia è solo uno degli ultimi esempi), Via del Criceto è una via ad alto rischio, sia per eventuali “bombe d’acqua” che si dovessero riversare nella zona, sia nel caso arrivasse il torrido caldo estivo, ormai alle porte.
Al n. 96 di Via del Criceto ci sono due donne, madre e figlia, la cui ultima è amorevolmente accudita dalla madre a causa di una congenita malattia neurologica che le impedisce di deambulare correttamente.
La madre, Signora E.P. ha chiesto più volte aiuto al Municipio per far tagliare quella invasiva vegetazione e lo stesso comitato di quartiere si è adoperato per aiutare lei e loro stessi, sollecitando in più occasioni sia la pulizia del fosso, che di quella immensa distesa di vegetazione, che già altre volte si è incendiata.
La Signora E.P. è letteralmente terrorizzata dall’idea che, se un allagamento o incendio di grandi proporzioni dovessero scatenarsi la notte o durante l’ora del riposo, la figlia non sarebbe in grado di lanciare l’allarme, tantomeno di mettersi in salvo autonomamente, oltre al fatto che essendo la vegetazione a ridosso della casa, non ci sarebbe neanche la possibilità di allontanarsi con l’auto.
La Presidente del IX Municipio, Titti Di Salvo è una donna di navigata carriera politica ed ha spesso dimostrato sensibilità ed oculatezza, non possiamo immaginare che come madre ed amministratrice del IX Municipio, non voglia raccogliere l’appello di questa madre e sua figlia, che sul tema di disgrazie hanno già concesso molto al destino.
Dicasi di disgrazia un evento grave, spesso luttuoso ed imprevisto, che in questo caso non sarebbe imprevisto e tanto meno vorremmo luttuoso.
E’ una preghiera che lanciamo alla presidente Titti Di Salvo.

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