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Non solo moschee: con il ddl di FdI anche ortodossi, evangelici e testimoni di Geova rischiano di perdere i luoghi di culto

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Il ddl che vorrebbe FdI prevede in sintesi che le confessioni che non hanno intese con lo Stato possano celebrare i loro riti solo in locali con “una adeguata destinazione d’uso e ricadenti in aree dei piani regolatori che prevedono questi usi”. L’obiettivo è limitare l’apertura di moschee e chiuderne di molte esistenti. Le comunità islamiche sono molto divise tra loro e non hanno mai firmato intese con lo Stato: anche se, comunque, le intese tra Stato e confessioni religiose nulla hanno a che fare con i luoghi di culto. Ma se dovesse passare questa norma, che introduce un concetto di abusivismo per i luoghi di culto, non chiuderebbero solo diverse moschee. Ma anche molti centri di preghiera di altre confessioni. Non a caso la Conferenza evangelica ha scritto una lettera ai deputati: “Si apprende da fonti giornalistiche nazionali dell’inizio dell’esame in commissione Ambiente della Camera di una proposta di legge di Fdi, a prima firma del capogruppo Tommaso Foti, che ha l’intento di vietare la trasformazione di capannoni industriali o garage in luoghi di culto per le comunità islamiche e per le confessioni religiose i cui rapporti con lo Stato non sono regolati da Intese, come nel caso di tre-quarti delle Chiese Cristiane Evangeliche in Italia. Tutte le opposizioni hanno sollevato critiche di merito ed anche di legittimità costituzionale, perché attraverso le norme urbanistiche si andrebbe ad incidere sulla libertà di culto attaccando le confessioni religiose non riconosciute dallo Stato”.

LA REPUBBLICA

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