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Ddl Nordio, allarme del procuratore antimafia: “L’abuso d’ufficio connesso all’azione dei clan. Se cade è a rischio la tenuta delle indagini”

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L’abuso d’ufficio non è un reato-spiaè un grave delitto e basta, che ha una frequente connessione con l’agire delle associazioni mafiose. Basta pensare alla descrizione delle condotte associative fatta dall’articolo 416-bis del codice penale per rendersi conto dell’interesse delle mafie a ottenere concessioni e autorizzazioni, o comunque a condizionare la pubblica amministrazione“. È una stroncatura netta quella di Giovanni Melillo, capo della Dna (la Direzione nazionale antimafia), sentito in audizione dalla Commissione Giustizia del Senato a proposito del ddl Nordio sul processo penale, il provvedimento varato dal governo lo scorso giugno che ha come contenuto più importante l’abolizione del reato di abuso d’ufficio. Una fattispecie, sottolinea Melillo, tutt’altro che inutile come sostengono la maggioranza e il centro renzian-calendiano: “Basterebbe leggere il complesso delle relazioni prefettizie e dei decreti che hanno disposto lo scioglimento degli organi elettivi di numerosissime amministrazioni pubbliche per rendersi conto che l’abolizione del delitto di abuso d’ufficio avrebbe diretta incidenza sulle indagini in materia di criminalità organizzata”, dice in videocollegamento con l’organo presieduto dall’ex ministra della Lega Giulia Bongiorno. “Dal punto di vista delle mie funzioni”, è l’allarme, “vi è davvero una specifica preoccupazione per la tenuta delle indagini relative al condizionamento mafioso della pubblica amministrazione, che è materia delicatissima e di grande rilevanza pratica”.

https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/09/28/ddl-nordio-allarme-del-procuratore-antimafia-labuso-dufficio-connesso-allazione-dei-clan-se-cade-e-a-rischio-la-tenuta-delle-indagini/7305686/

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