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Siamo solo quello che mangiamo

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NUNZIA FASANO

Si parla spesso del bisogno del cibo e di come questo possa far affermare: “Siamo quello che mangiamo”. Come psicologa e psicoterapeuta attenta al mondo nascosto o meno visibile, ho sempre sentito un limite in questa affermazione pur comprendendo in parte la validità. Non siamo solo quello che mangiamo ma siamo anche quello che accompagniamo a quello che mangiamo, quello che vediamo, quello che sentiamo, quello che ci permette di stare in un benessere o in un malessere mentre ci troviamo a nutrirci, gli sguardi e le parole delle persone che stanno con noi. Il primo incontro con il cibo, spesso il latte materno, ha delle valenze e dei ricordi che ci permettono di poter conoscere meglio anche quelle che poi saranno le nostre intolleranze alimentari o le nostre abitudini nelle scelte alimentari.

Una delle più frequenti, quella al lattosio, ci fa pensare a quante variabili nella relazione con colei o colui, che dovrebbe essere il caregiver, dovrebbero essere prese in considerazione per darci la possibilità che il nutrimento possa passare attraverso uno scambio di piacere, di fiducia e di esplorazione di “nuovi cibi”, sicurezza che ci permetta un attaccamento sicuro alla vita.

Spesso i genitori sono immersi, senza saperlo, in micro-traumi non riconosciuti che innescano dolore senza una consapevolezza, quello che accade nello scenario materno e paterno dove il bambino si inserisce, è molto ricco di dinamiche di conflitti spesso transgenerazionali e non consapevoli, che possono portare a disturbi e problematiche nella scelta di un cibo che diventa un solo riempitivo, comunque una ricerca di poter risolvere quel trauma che non è stato risolto.

 Dott.ssa Nunzia Fasano psicologa psicoterapeuta, esperta in E.M.D.R.

Salita del Poggio Laurentino, 17 Roma

Via G. Marconi, 21 – Ciampino RM

Cell. 3476611972

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