La rubrica del commercialista – “Incentivo assunzioni”
ALESSANDRO DE FILIPPIS
Effettivamente, vi è una norma nuova ed anche se mancano alcune specifiche che in genere vengono date dalla regolamentazione successiva, già la possiamo inquadrare con una certa precisione. Parliamo di un beneficio per le aziende che assumono lavoratori a tempo indeterminato rappresentato dalla possibilità di poter dedurre i relativi costi per retribuzioni, contributi, trattamento fine rapporto e bonus vari in una misura pari al 120% dell’effettiva spesa.
Quindi, lo Stato riconosce la possibilità di dedurre dal reddito una somma maggiore di quella effettivamente sostenuta, creando, in ipotesi di datore di lavoro rappresentato da una Società, un recupero fiscale pari al 4,8% del costo lordo retribuzione (il 20% dell’aliquota Ires). Se poi il lavoratore rientra in una delle categorie di “lavoratori svantaggiati”, la deduzione passa dal 20 al 30%. La norma vale solo per il 2024 e si indirizza a qualunque datore di lavoro che sia impresa individuale, società oppure libero professionista con partita Iva. Dal dettato della norma si evince, invece, che non si applica alle società in liquidazione. Presupposto fondamentale per far scattare il diritto al beneficio fiscale è che il datore di lavoro abbia un incremento occupazionale; pertanto, il vantaggio fiscale non si può ottenere se il datore di lavoro assume due persone e ne licenzia altrettante. In un periodo in cui gli aumenti dei prezzi rappresentano l’incubo principale delle Famiglie, con una disoccupazione sempre più galoppante, qualunque norma che possa incentivare le assunzioni e dare respiro finanziario a chi è in difficoltà deve essere sempre accolta con soddisfazione.
Alessandro De Filippis – Dottore Commercialista
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