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RACCONTI DI VITA: Memorie di un faretto sciatore

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a cura di Valerio Moschella

Alla stazione il treno apre le porte. E vai, tutti dentro! Il tempo di presentarsi e già ci sembra di conoscersi da sempre.

Sì siamo noi, i faretti sciatori! Ognuno con le sue peculiarità! 

C’è Giorgio detto Sid (si proprio come il bradipo dell’era glaciale) che non fa in tempo a salire e già chiede aiuto per mettere le valigie, c’è il principe che con nonchalance si siede in seconda come fosse in prima classe, c’è Michael Douglas l’avventuriero ipertecno con la sua valigia arancione e ci sono infine io, il faretto fotovoltaico che ho già capito che mi dovrò beatificare per sostenere moralmente il Sid!  

Per la cronaca, io, il Sid e Michael abbiamo prenotato un appartamento all’ultimo minuto,  nell’ultimo e più caro maso rimasto libero,  mentre il principe è ovviamente in albergo con una comitiva di ballerini di tango della scuola che frequenta. Il viaggio per Bozen procede, c’è chi dorme, c’è chi russa (io), chi ammira il paesaggio (il principe) e c’è chi litiga con i vicini di posto ( il SID) perché vuole parlare in vivavoce al telefonino mentre tutti dormono.

Per fortuna il viaggio per quanto lungo sembra finire presto e la prima tappa è raggiunta, e dopo una serie interminabile di coincidenze arriviamo a Brunico (Brunek per i germanofoni).  

Ma appena arrivati grazie al principe ed al suo Savoir-faire riusciamo ad imbucarci nel pulmino dell’hotel lasciando quelli dell’albergo a terra! Il conducente non si accorge di nulla e noi “ tomi-tomi cacchi-cacchi” scendiamo e facciamo finta di portare le nostre valigie nella hall dell’hotel per uscire poi dalla porta di servizio.

E vai! Nessuno se n’è accorto. Tutti zitti, arriva Evelyn con il suo pulmino per portarci alla Maison!

Arriviamo finalmente nel nostro maso!

Subito le regole della casa e le scritte in alto germanico ci fanno capire che qui non si scherza!

In casa si sta scalzi, le scarpe da montagna vanno messe fuori e la spazzatura come dice Evelyn va gestita tramite una serie infinita di contenitori per la differenziata, come “fate a casa vostra”! Da come lo dice sembra una presa in giro visto che veniamo da Roma, ma già colpito dall’orgoglio italico mi sono ripromesso di lasciargli la casa più pulita di come l’ho trovata! Impresa credo abbastanza difficile ma non impossibile, visto che il Sid ha portato con sé per 3 giorni solo 3 valigie esclusi gli scarponi ma con in più i sacchetti per i panni sporchi e l’immondizia!

Ed ecco il primo problema: 2 camere matrimoniali per 3 persone!

A chi toccherà l’esperienza extraconiugale di andare a dormire con un altro uomo senza preconcetti omofobi!?

 Sapendo che in questi casi la fortuna aiuta gli audaci e che è meglio prevenire che passare una vita nel rimpianto, propongo un’estrazione a sorte!

Come sempre in questi casi non ho tenuto conto che vige la famigerata legge di Murphy (se qualcosa può andare storto lo farà) e per uno strano caso del destino l’unico che non becca la camera matrimoniale al primo colpo sono proprio io! 

Il Sid, mi offre uno spazio nella sua matrimoniale, tra l’altro la camera più bella (che culo!) ma dopo aver visto il suo ghigno ironico decido di rinunciare e vado a dormine nel salotto sul divano! 

Poco male! Con quello che ho pagato potevo prendermi una camera in hotel 5 stelle con piscina e Spa, ma tant’è come dice Michael Douglas a chi tocca non s’ingrugna! Tanto sono venuto qui per sciare mica per dormire!

E vaiii! stasera siamo a cena nell’hotel col principe! Cena concordata a prezzo fisso. Il Sid dice che 39 euro sono niente per quello che mangeremo, ….ci offrono pure l’aperitivo!

Così sul calare delle tenebre ci avventuriamo nei boschi per raggiungere l’hotel del principe.

In pulmino con Evelyn sembrava più vicino, ma non è tanto la distanza che mi preoccupa, è che stiamo facendo un percorso tutto in discesa ed al ritorno dopo i fumi dell’alcol sarà dura!

Ma non preoccupatevi dice Michael, serve come pre-allenamento per domani quando andremo a sciare.

Finalmente siamo in hotel, il principe ci dice che ha selezionato una tavolata con le più belle ballerine di tango della sua scuola! E sì perché loro sono una comitiva di “tangheri” venuta in  montagna per allenarsi a ballare il tango come fanno le squadre di calcio che vanno in montagna per i ritiri pre-campionato. Il principe infatti dice di essere un ballerino di tango da più di 10 anni. Caspita! Chissà che simpatica e bella compagnia ci aspetta!

In effetti il principe aveva ragione sulla simpatica compagnia! Peccato che sul secondo aspetto, la bellezza, dobbiamo confermare il detto latino “de gustibus non disputandum est”.

Messo alle strette anche il principe conferma le nostre impressioni ma dice che poi quando andremo con lui nel locale da ballo rimarremo sorpresi.

Intanto la prima sorpresa ce la riserva il conto dell’hotel, che pur avendo offerto un menù tutto sommato standard ci addebita anche tutto il

Vino in caraffa che ha consumato l’intera tavolata! E non possiamo neanche lamentarci come dicono i camerieri, di cui nessuno, ma proprio nessuno, è oriundo altoatesino! Infatti dicono che ci hanno fatto un favore ed il maitre in perfetto dialetto …. napoletano ci dice che se dovessimo passare da Ischia un caffè ce lo offrirà di sicuro visto il conto che abbiamo pagato!

Con il vago sospetto di essere stati leggermente presi in giro ci incamminiamo verso la sala da ballo dove il principe dice che ci sono le sue amiche tanghere.

Nell’adiacente locale dei vigili del fuoco, scelto per calmare i bollenti spiriti dei tangheri, troviamo il corpo di ballo tanto atteso.

Ma la seconda sorpresa è la nostra! L’età media supera la settantina e di giovani ballerine neanche l’ombra. 

Basta! Torniamo al nostro maso, dice Michael, le nevi di plan de Corones ci aspettano domani!

Ed eccoci al giorno tanto atteso. Prima il pulmino fino agli impianti, poi la fila per noleggiare gli sci, poi il check-in e la messa a punto degli scarponi, poi il noleggio dell’armadietto con apertura automatica per conservare sci e scarponi, poi la fila dello ski pass, poi metti gli scarponi, poi prendi gli sci, poi sali a piedi fino agli impianti, poi ritogli gli sci, poi ripassi ancora il check in per l’accesso alla seggiovia, poi metti gli sci nello stranno della seggiovia e poi … prima di rimanere intrappolato nella chiusura automatica della seggiovia ti siedi stretto-stretto tra i tuoi compagni di sci…. Che fatica!! Ho già sudato tutta la felpa prima ancora di iniziare a sciare ed avrei già bisogno di una pausa con “bombardino” incorporato. Per chi non lo sapesse il bombardino è una bevanda ad altissima gradazione alcolica a base di caffè, zabaione, panna e quant’altro possa  risvegliare la tua voglia atletica… manca solo il peperoncino ma dice l’autista calabrese delle linee altoatesine che al villaggio Mancuso sulla Sila lo fanno così!!

Dai scendiamo!! dice Michael pochi secondi dopo che le porte della seggiovia si sono riaperte!! Ma per fortuna il Sid tempestivo lo afferra e lo ritira dentro!! E’ la stazione intermedia, non siamo ancora in cima, e se scendi adesso prima che trovi un buco libero nelle seggiovie seguenti rimani in attesa fino a chiusura degli impianti!!

Ed eccoci sulle piste!! Subito il Sid parte sparato a palla di cannone!! Non faccio in tempo a mettere gli sci che già scompare a fondovalle! Non ho mai visto uno sciatore così veloce neanche nelle prove del kilometro lanciato! Sicuramente non ha paura né di cadere né di urtare qualcuno per sbaglio!! Essendo un assicuratore ha tutte le polizze infortuni e incidenti di questo mondo ed una copertura globale contro ogni tipo di rischio, ma io non avendo aderito alle sue innumerevoli e costose offerte di polizze all-risk adotto un approccio più prudente e seguo la scia del principe che invece con aria dinoccolata disegna sulla neve curve tonde manco fosse Giotto!

Michael è già sparito, dopo avere indossato in sequenza: un esoscheletro ipertecno a protezione di malleoli e caviglie, una piastra dorsale sintetica iper leggera a protezione della schiena con un casco dotato di visore ad infrarossi, auricolare sintonizzato sul canale info meteo-climatico, il cellulare con l’app Dolomiti superski per la misura dei chilometri percorsi e del tempo medio di risalita, e una tuta spaziale a tenuta da 20mila colonne d’acqua.

La sciata procede allegra, anche per i bombardini che nel frattempo abbiamo tracannato, finché Micheal decide di tornare alla base mentre io ed il

Sid procediamo senza soste. Anche il principe si rassegna, ma lui aveva fatto ballare la sera prima tutte le più attempate tanghere del circolo che nonostante l’età lo avevano consumato tutta sera.

La mia discesa procede con il Sid che senza tema continua a lanciarsi sulle piste più nere che ci sono, anche in quelle segnalate con teschio e due femori incrociati!

Alla fine cede anche lui e dopo avere riavvolto la sequenza delle operazioni della mattina, cioè togli gli sci, togli i scarponi, passa il check-in, apri l’ armadietto, chiudi l’armadietto, aritogliti il

Caschetto, a rimettiti i guanti, leva gli scarponi, chiudi l’armadietto evitando di schiacciarti le dita, sali le scale, scendi le scale ( ma quanti cavoli di gradini ci sono in queste scale… mi sembravano di meno all’andata..ma avranno fatto un percorso a parte per chi non fa la scuola sci?) eccoci alla fine sullo skibus, dove l’autista, biascicando uno strano slang misto tedesco….annamo ahoo che devo partì che qui i minuti conteno… ( a me sembra più un romanesco de Centocelle, ma non vorrei sbagliarmi… alle volte con le lingue straniere ci si confonde), chiude le portiere e parte. 

Mi appisolo un attimo, o forse dormo della grossa per più di mezz’ora, fatto sta che il

Sid mi tira giù perché siamo arrivati! Arifatti la salita dell’andata che al ritorno, chissà com’è, sembra sempre più ripida!

Per fortuna Evelyn ci ha fatto trovare un po’ di fette della torta della nonna fuori della porta! Se non era per quelle rischiavamo di non cenare! E chi ha fatto la spesa nel frattempo?

Ma di che mi preoccupo, ci ha pensato il Sid. Ma dai…che fortuna avere un amico così! Che si mangia stasera? Marmellata di mirtilli accompagnata da grappa barricata alla pera! 

Una bella dose concentrata di proteine sarebbe chiedere troppo dopo tanto sport!?

Così più brilli che stanchi passiamo la seconda notte semistorditi dalla stanchezza e dai fumi dell’alcool.

Bene eccoci al terzo giorno, il secondo sulle piste. Ma il principe verrà con noi? No, oggi si è preso un riposo sabbatico, ma non si sa il perché. Forse ha ballato troppo la sera prima o forse si è stancato già alla prima giornata di sci. Per smentire i nostri sospetti ci dice al telefono,  con voce profonda, che stamattina, per cambiare, è andato a farsi 5 km di corsa con il suo compagno di stanza che è un maratoneta amatoriale. Peccato che nessuno di noi ci creda e ce lo immaginiamo sbracato sul letto con la schiuma alla bocca e con la scritta non disturbare fuori dalla stanza dell’hotel.

Noi tre, io, il Sid e Michael, siamo ancora in seggiovia e decidiamo di utilizzare il Dolomiti superski fino in fondo. Così dopo avere salito e disceso tutte le piste di plan de corones decidiamo di andare verso l’alta badia. 
Astutamente Michael si sgancia mentre io ed il Sid partiamo all’avventura. Il tragitto è lungo e dopo vari sali e scendi sulle piste e sugli impianti arriviamo ad un punto dove tocca prendere il bus per arrivare in alta Badia.

Nel bus siamo soli con l’autista che a questo punto socializza con noi. E’ di Catanzaro, e d’inverno passa qui la stagione. Ormai si è talmente integrato che non appena al Sid cadono gli sci sull’autobus, perché come al solito non bloccati bene, ci cazzia manco fosse uno schutzen, solo che invece che in tedesco, impreca in dialetto stretto calabrese.

Ci dice che lui beve solo birra al posto del Ciro’ ed all’nduja al peperoncino, preferisce i canederli allo speck!

Mi sembra una balla detta solo sminuire le imprecazioni in calabrese, ma tant’è, facciamo finta di credergli. Così per scusarsi ci dice anche che al ritorno se facciamo tardi c’è un suo collega calabrese, e se abbiamo bisogno di qualcosa ci possono aiutare. Ma queste linee altoatesine sono state acquistate dalla Regione Calabria? Boh da quando ci sono i finanziamenti del PNRR i soldi vengono investiti dappertutto!

Comunque anche questa seconda giornata di sci, la terza giornata in totale è andata e questa volta ci siamo organizzati per la cena! 

Da buoni romani stasera carbonara, vino rosso e rutto libero, tanto a quest’ora ci sentono solo gli stambecchi!

Domani è l’ultimo giorno e quindi decidiamo di approfittarne il più possibile.

Sveglia presto e ci vediamo in cima alle piste con il principe che si è ripreso dalla maratona di ieri e dalle notti brave di tango argentino e che ha deciso di riunirsi a noi.

Sono le 10.00 e siamo in cima dove c’è la campana!

Discesa su discesa il tempo passa ed arriviamo all’ora di pranzo più affamati che mai! Nel folto della nebbia scorgiamo un ristorante con vista panoramica sulla vallata! Dai andiamo lì che sicuramente ci sfameremo a dovere!

Purtroppo nella foga e a causa della visibilità azzerata dalla nebbia, non ci siamo accorti che il ristorante è uno dei più cari e lussuosi di tutto l’Alto Adige. E’ il ristorante di un noto chef stellato, vincitore di varie gare internazionali di cucina alternativa!

Prego signori questo è il menù! Ci dice il maitre con fare elegante mentre si strofina le mani pieno di soddisfazione per avere agganciato altri ignari sciatori. E mentre leggiamo il menù servito su una tavolozza di legno di formato A3, ci rendiamo conto che al contrario i piatti per essere letti richiedono degli occhiali da presbite! Ogni pietanza è descritta con accuratezza dei particolari come se la quantità e la qualità del cibo fosse data dal dettaglio degli ingredienti. Provo a puntare sulla cosa più a buon mercato e più semplice da leggere ma mi rendo conto che si tratta solo del coperto, che a giudicare dal prezzo deve essere particolarmente raffinato!

Così per placare i morsi della fame puntiamo sulla pietanza che tutti più o meno conosciamo e che da reminiscenze cinematografiche di vecchi film western (vedi i film di Bud Spencer e Terence Hill) siamo sicuri ci possa saziare: pasta e fagioli!

Nell’attesa ci viene portato un antipastino offerto dallo chef, che viene servito in un piccolo bicchierino di grappa con dentro una mousse di zucca rossa! Certo non proprio quello che ci si aspetta ad alta quota, ma sufficiente ad aumentare ulteriormente il nostro appetito!

Ecco finalmente arriva la nostra pasta e fagioli 

Ma cos’è diciamo al maitre? Non è mica quello che abbiamo ordinato! Ed invece si. Si tratta di una pasta e fagioli scomposta, come si usa adesso, dove i fagioli borlotti dell’alta Sassonia sono stati frullati in un piccolo pure’ che accompagna quattro boccolotti, quattro, di grano primitivo di gragnano, con sopra una spolverata di tegumi essiccati a mo’ di parmigiano. 

Non sapevo neanche che si potessero privare i fagioli del loro tegumento, essiccarli e grattugiarli in maniera così sapiente! Chissà quanto tempo e quanto lavoro è occorso per trasformare un piatto inizialmente così semplice in un elaborato primo piatto che per quanto buono, come qualsiasi pasta e fagioli che io conosca, si consuma nel giro di due cucchiaiate!  Ecco perché il prezzo è lievitato in questo modo! Tanta maestria ha un costo. Peccato che il valore aggiunto dato dalla preparazione al sapore del piatto non sia molto diverso dalla versione originale! Ma se ci aggiungevano anche le cotiche come le avrebbero trattate? Avrebbero decorticato anche la pelle del maiale e per dargli valore avrebbero utilizzato sicuramente cotiche della cinta senese o del serrano spagnolo!

Ma! Con il portafoglio più vuoto della pancia decidiamo di finire la sosta!

Perché non ci andiamo a fare polenta e salsiccia nella baita a fondo valle, tuona il principe che ormai ha perso ogni remora aristocratica! Questa si che mi sembra una buona idea! Tanto a questo punto abbiamo stuzzicato abbastanza l’ appetito! 

Ah…dice il Sid… fossimo stati ad Ovindoli un panino con la porchetta non me lo toglieva nessuno!!

Gli diamo tutti ragione, e così come diceva Dante in quel famoso passo della divina commedia.. più che il dolor poté il digiuno!!!

E vai tutti sugli sci…si torna a valle! Ma non per continuare a sciare ma per far spesa in quel negozio vicino al paese che vende formaggio di fossa e speck affumicato! Che dite di un panino integrale al sesamo? Con lo speck ci sta bene! E’ la morte sua …sentenzia il Sid sicuro della nostra approvazione! 

E così anche oggi decidiamo di aver sciato abbastanza e concluso la giornata, ma prima …una doverosa sosta alla boutique dello speck per fare rifornimento di salumi e formaggi,… perché una vacanza cosi…deve concludersi in bellezza ed al posto dei tarallucci e del vino non può mancare la birra artigianale ed il pane casareccio tipico del posto e perché no uno spritz come aperitivo!

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