FEMMINICIDIO: LA PAROLA DELL’ANNO PER LA TRECCANI
SIMONA CONSONI
Senza ombra di dubbio, la parola dell’anno è “femminicidio”. L’Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani ha deciso così relativamente alla campagna di comunicazione intitolata #leparolevalgono per promuovere un uso corretto e consapevole della lingua. Sono 54 le donne uccise dall’inizio dell’anno. Cos’è il femminicidio? La Treccani ci dice essere “l’uccisione diretta o provocata, eliminazione fisica di una donna in quanto tale, espressione di una cultura plurisecolare maschilista e patriarcale che, penetrata nel senso comune anche attraverso la lingua, ha impresso sulla concezione della donna il marchio di una presunta, e sempre infondata, inferiorità e subordinazione rispetto all’uomo”. La scelta di nominarla “parola dell’anno”, prosegue l’Istituto, evidenzia “l’urgenza di porre l’attenzione sul fenomeno della violenza di genere, per stimolare la riflessione e promuovere un dibattito costruttivo intorno a un tema che è prima di tutto culturale: un’operazione pensata non solo per comprendere il mondo e la società che ci circondano, ma anche per contribuire a responsabilizzare e sensibilizzare ulteriormente lettori e lettrici su una tematica che inevitabilmente si è posizionata al centro dell’attualità”.