Salute e Medicina

Disregolazione dell’assemicrobiota-intestino cervello nel disturbo da deficit di attenzione e iperattività

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Negli ultimi anni molti studi clinici hanno evidenziato l’esistente relazione bidirezionale tra il microbiota intestinale e l’ADHD. Il collegamento risiede nell’asse microbiota-intestino-cervello, per cui un cambiamento in ciascuno di questi tre livelli altera gli altri vicendevolmente. Infatti, è stata riscontrata una maggior prevalenza di Disturbi Gastrointestinali Funzionali (FGIDs) negli individui diagnosticati con un Disturbo del Neurosviluppo (NDD) e in particolar modo in pazienti diagnosticati con ADHD. Il microbiota gioca un ruolo fondamentale nei meccanismi fisiopatologici dell’ADHD, potenziando i meccanismi di neuroinfiammazione e stress ossidativo e interferendo nella neurotrasmissione catecolaminergica.

Sulla base di questi studi abbiamo cominciato a registrare nei pazienti ADHD afferenti al Servizio di Neuropsichiatria Infantile e Disturbi del Neurosviluppo dell’Unità Operativa di Pediatria della Fondazione Policlinico Campus Biomedico di Roma, la presenza di Disturbi Gastrointestinali Funzionali (FGIDs) per valutarne la prevalenza ed i possibili fattori di rischio, confrontando i pazienti con ADHD con e senza sintomi intestinali funzionali valutandoli secondo i criteri di Roma IV concesso dalla Rome Foundation.

Il nostro studio ha evidenziato una prevalenza dei FGIDs maggiore nella popolazione ADHD (40%) rispetto alla popolazione pediatrica generale ( 23%) ed una complessa correlazione con i disturbi del comportamento nei bambini con ADHD. I bambini con FGIDs presentano un profilo clinico e comportamentale più severo, con livelli più alti di disattenzione e lamentele somatiche , influenzati dall’alterazione del microbiota. Inoltre, questi bambini mostrano un maggiore rischio di comorbidità con disturbi neuropsichiatrici, come ansia (36% vs 25%) e disturbo oppositivo provocatorio (45.5% vs 28%).

Lo studio ha anche rilevato che i bambini con FGIDs hanno maggiore difficoltà alimentari e del sonno: presentano un’alimentazione selettiva (25% vs 11%) e problemi del ritmo sonno-veglia più frequenti. Questi fattori sono importanti per l’autoregolazione e possono contribuire a un quadro clinico più severo e comportamenti aggressivi.

Infine, è stata osservata una maggiore presenza di familiarità per patologie autoimmuni nei bambini con ADHD e FGIDs (64% vs 16%), suggerendo un possibile legame genetico e/o immunologico tra i disturbi gastrointestinali e l’ADHD, collegato al microbioma.

Dott.ssa Anna Costa

Neuropsichiatra Infantile

Responsabile del Servizio di Neuropsichiatria Infantile e Disturbi del Neurosviluppo

Unità Operativa Semplice di Pediatria

Fondazione Policlinico Campus Biomedico di Roma

Tel. 06 22518423

anna.costa@policlinicocampus.it

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