Settimana corta a scuola, via libera a 4 giorni di lezione. Ecco dove
Era solo questione di tempo: dopo la settimana corta nel mondo del lavoro arriva anche quella nella scuola.
Sono sempre di più le aziende che decidono di adottare l’orario flessibile consentendo ai lavoratori di “risparmiare” un giorno di lavoro a settimana; adesso sembra che questo modello, con il quale si punta a migliorare l’equilibrio tra vita lavorativa e privata, possa essere adottato anche nelle scuole, specialmente quelle secondarie di secondo grado.
Il via libera è arrivato dopo un anno di sperimentazione che sembra aver messo in luce i vantaggi (ma anche gli svantaggi su cui lavorare) della settimana corta a scuola, partendo dal rendere più indipendenti gli studenti aiutandoli a migliorare la loro gestione del tempo.
Va detto che non sembra esserci unanimità sulla bontà di questa iniziativa.
Da una parte c’è il Consiglio di amministrazione dello Chevalier College, la scuola superiore cattolica che appunto ha avallato, dopo un anno di sperimentazione, il modello a orario flessibile con la presenza a scuola in soli 4 giorni.
Un cambiamento che secondo il preside della scuola è arrivato per “riflettere i cambiamenti del mondo moderno”, dove appunto c’è una crescente attenzione alla gestione del tempo libero e all’autodeterminazione dell’individuo. Ma siamo sicuri che chi è in età scolastica abbia già acquisito la consapevolezza tale da potersi autogestire, sfruttando al meglio le ore di lezione a disposizione e organizzando le proprie attività nei giorni liberi così da non trascurare lo studio? Secondo i promotori dell’iniziativa sì: anzi, da un programma di ricerca condotto parallelamente alla sperimentazione è emerso che la settimana corta ha aiutato gli studenti a diventare più indipendenti, con miglioramenti per la loro capacità di organizzazione e autoregolamentazione.