Gioco d’azzardo: “La finanziaria non difende né la salute dei cittadini né gli interessi statali”
RAINEWS – La Campagna contro i rischi del gioco d’azzardo Mettiamoci in gioco e la Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II “mettono in guardia la politica e l’opinione pubblica sulla gravità delle norme che riguardano il gioco d’azzardo presenti nel testo della legge di bilancio bollinato dalla Ragioneria generale dello Stato. Anche i provvedimenti presenti in questa manovra sembrano confermare la subordinazione dei governi agli interessi della lobby dell’azzardo, senza curarsi dei diritti e delle esigenze dei cittadini ma nemmeno degli interessi dello Stato”.
Diverse le criticità evidenziate, tra queste la cancellazione dell’Osservatorio per il contrasto della diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave presso il Ministero della Salute, un organismo istituzionale in cui sono presenti anche le associazioni, che ha avuto come priorità il diritto alla salute dei cittadini. “In verità già la legge 41/2024, contestata da Mettiamoci in gioco e Consulta Nazionale Antiusura, istituiva una Consulta permanente dei giochi pubblici presso il Ministero dell’Economia, con la presenza dei concessionari del gioco d’azzardo, che di fatto marginalizzava l’Osservatorio e spostava il focus sulla dimensione economica ed erariale del fenomeno. Dal testo della legge, non è chiaro se questa Consulta continuerà a esistere mentre è prevista l’istituzione di un Osservatorio dedicato “a ogni forma di dipendenza”, che dovrebbe occuparsi di tutte le dipendenze patologiche”.
La consulta nazionale punta il dito anche contro l’abrogazione del fondo specifico di 50 milioni di euro annui destinato alla prevenzione e cura del disturbo da gioco d’azzardo. “Al suo posto viene istituito un Fondo per le dipendenze patologiche, ripartito tra le Regioni sulla base di criteri determinati con decreto del ministro della Salute”.
E poi le proroghe “per l’ennesima volta” delle concessioni per il gioco d’azzardo, di due anni, fino al 31 dicembre del 2026 e la stabilizzazione aggiuntiva in modo permanente di una estrazione settimanale per lotto ed enalotto “che aumenta l’offerta di gioco d’azzardo quando sarebbe invece necessario ridurla”. Provvedimenti avanzati in un momento in cui “è ormai chiaro che nel 2024 verrà toccato un nuovo record nella raccolta del gioco d’azzardo – la stima è di circa 160 miliardi di euro – dopo il record dello scorso anno con 147,7 miliardi di euro. Dati allarmanti se correlati con le più accreditate indagini sulla dipendenza da gioco d’azzardo.
Lo studio IPSAD del CNR-IFC stima in circa 20 milioni gli italiani tra i 18 e gli 84 anni (43%del totale) che hanno giocato d’azzardo almeno una volta nel corso del 2022 e in 800mila gli italiani della stessa fascia d’età che presentavano in quell’anno un profilo di gioco a rischio da moderato a severo. L’indagine sottolineava che sono proprio le persone con redditi mensili e titoli di studio più bassi a diventare più frequentemente giocatori problematici o dipendenti. Lo studio sugli studenti tra i 15 e i 19 anni stima in 1.300.000 (51% del totale) coloro che hanno giocato almeno una volta nel corso del 2022, in quasi 130mila i giocatori a rischio e in oltre 67mila i giocatori problematici.