Un anno fa l’emergenza maltempo nel nord-est d’Italia. La tempesta Vaia nel Bellunese
CORPO NAZIONALE VIGILI DEL FUOCO
Un anno fa, dopo il vasto incendio sull’Agordino (BL), il Veneto, il Trentino Alto Adige e il Friuli Venezia Giulia furono colpiti da una forte ondata di maltempo e dalla tempesta Vaia: piogge intense, frane e raffiche di vento, che in alcune zone raggiunsero i 180 km/h, rasero al suolo migliaia di ettari di boschi. Dal 27 ottobre fino al 15 novembre 2018 mille vigili del fuoco lavorarono ogni giorno per soccorsi a persone, allagamenti diffusi, smottamenti, esondazioni di torrenti e corsi d’acqua, alberi e strutture abbattute o pericolanti, dissesti statici. Svolti oltre 5.000 interventi, più di 3.600 nella sola provincia di Belluno, il territorio che registrò i maggiori danni: situazioni di criticità elevata in alcuni comuni dell’Agordino e del Zoldano a causa di un blackout elettrico che lasciò 40.000 utenze disabilitate.Decine i salvataggi effettuati con squadre a terra o con gli elicotteri della flotta aerea del Corpo Nazionale, come quello lungo il valico alpino del passo Fedaia (BL) quando furono recuperate quattro persone rimaste bloccate in auto per una frana. Il dispositivo di soccorso, potenziato con squadre provenienti anche dalle regioni limitrofe, monitorò costantemente con il posizionamento di moduli HCP (High Capacity Pumping) i fiumi Piave e Adige, che raggiunsero i livelli di guardia in più punti, e altri corsi d’acqua nel trevigiano e soprattutto nel veneziano, dove un’ondata di piena coinvolse Fossalta di Piave, San Donà, Eraclea e Cortellazzo. Effettuate dal nucleo GOS (Gruppo Operativo Speciale) dei vigili del fuoco operazioni di pulizia e di rinforzo degli argini di alcuni torrenti, ripristinati acquedotti danneggiati, liberate le strade e messe in sicurezza le strutture danneggiate. Continue furono le ricognizioni aeree da parte del reparto volo, con elicotteri e droni, per operazioni di monitoraggio o per verifiche tecniche delle aree coinvolte dal maltempo.