Coronavirus e influenza, ecco le differenze
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Roma, 24 febbraio 2020 – In questi giorni di provvedimenti drastici per contenere il contagio, si dibatte sul fatto che il nuovo coronavirus sia ’come un’influenza’ o meno. Secondo Pierluigi Lopalco, professore d’Igiene all’Università di Pisa, “l’80% di chi è malato ha un decorso lieve, è vero. Il problema è il restante 20%. Non significa che questi casi abbiano esiti mortali, ma che necessitano di particolare assistenza, nel caso abbiano contratto la polmonite o gravi patologie respiratorie“.
I casi gravi ci sono anche con l’influenza e vengono trattati con tutte le cure del caso. Dunque, infettivologi e medici che lavorano nei pronto soccorso non vedono differenze nelle conseguenze, “ma il coronavirus è nuovo. E, mentre per le ’normali’ influenze, c’è già un grande numero di persone dotate di anticorpi o vaccinate, stavolta no – osserva l’epidemiologo –. Quindi bisogna che i nostri ospedali e le nostre strutture siano adeguatamente preparati ad affrontare questa possibile pandemia”. Per rispondere, invece, al perché l’Italia sia prima in Europa come numero di contagi, “bisognerà aspettare ancora qualche giorno”, suggerisce Lopalco.