Ss. Pietro e Paolo. Il Papa: «Inutile e noioso lamentarsi del mondo»
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Non di cristiani noiosi e lamentosi ha bisogno il mondo, bensì di testimoni del Vangelo. Lo ha ricordato papa Francesco nell’omelia per la Solennità dei santi apostoli Pietro e Paolo, all’altare della cattedrale nella Basilica vaticana, dopo la benedizione dei Palli per i nuovi arcivescovi metropoliti.
“La Chiesa, appena nata, attraversava una fase critica: Erode infuriava, la persecuzione era violenta, l’apostolo Giacomo era stato ucciso. E ora anche Pietro viene arrestato. La comunità sembra decapitata, ciascuno teme per la propria vita. Eppure in questo momento tragico nessuno si dà alla fuga, nessuno pensa a salvarsi la pelle, nessuno abbandona gli altri, ma tutti pregano insieme” detto il Papa. In quei “frangenti drammatici”, ha ricordato, “nessuno si lamenta del male, delle persecuzioni, di Erode. È inutile, e pure noioso, che i cristiani sprechino tempo a lamentarsi del mondo, della società, di quello che non va. Le lamentele non cambiano nulla. Quei cristiani non incolpavano, pregavano. In quella comunità nessuno diceva: ‘Se Pietro fosse stato più cauto, non saremmo in questa situazione’. No, non sparlavano di lui, ma pregavano per lui. Non parlavano alle spalle, ma a Dio”. “Che cosa accadrebbe se si pregasse di più e si mormorasse di meno?”, si è domandato il Papa: “Quello che successe a Pietro in carcere: come allora, tante porte che separano si aprirebbero, tante catene che paralizzano cadrebbero. Chiediamo la grazia di saper pregare gli uni per gli altri”.